Il 21% al Fisco, il resto al proprietario di casa. E' allettante la promessa della cedolare secca, l'opzione fiscale che consente di sottrarre alle esose aliquote Irpef (dal 23% al 43%) l'introito dei canoni di locazione degli appartamenti e di evitare anche le addizionali regionali, comunali, l'imposta di registro e i bolli. In compenso si rinuncia per tutta la durata del contratto agli aumenti del canone, Istat compreso. L'opportunità è spesso favorevole. I tempi della scelta sono ormai stretti: entro il 6 giugno vanno registrati i contratti i cui adempimenti scadevano dal 7 aprile in poi, o pagata l’imposta di registro per l’annualità scaduta per chi non opta per la cedolare. Entro il 6 luglio (termine prorogato rispetto alla scadenza originaria del 16 giugno) andrà poi pagato il primo acconto della cedolare secca.
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Confedilizia fa il punto sui prossimi adempimenti e sulla scadenza del pagamento in materia di cedolare secca sugli affitti 2011.
Anzitutto Confedilizia segnala che — con risoluzione n. 59/E — l’Agenzia delle entrate ha istituito i tre codici tributo che dovranno essere usati per versare l’acconto e il saldo della cedolare.
In particolare, la cedolare va pagata indicando nel Modello F24 i seguenti codici:
–1840 per la prima rata dell’acconto;
–1841 per la seconda rata dell’acconto e per l’acconto in un’unica soluzione;
–1842 per il saldo.
Si ricorda che – per effetto del d.p.c.m. 12.5.’11 – i termini per i versamenti, in acconto e a saldo, da parte delle persone fisiche, risultanti dalla dichiarazione dei redditi nonché quelli relativi al versamento, in acconto e a saldo, della cedolare, sono stati differiti e sono quindi così determinati:
–6 luglio 2011 (rispetto al precedente termine del 16 giugno), senza alcuna maggiorazione;
–5 agosto 2011 (rispetto al precedente termine del 18 luglio), maggiorando le somme da versare dello 0,40%.
La risoluzione 59/E precisa che in sede di compilazione del Modello F24, i suddetti codici tributo devono essere esposti nella “Sezione Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati” indicando, quale “anno di riferimento”, l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, espresso nella forma “AAAA”. Il codice tributo 1842 è utilizzabile anche in corrispondenza degli “importi a credito compensati”.
La risoluzione delle Entrate aggiunge che per i codici tributo 1840 e 1842, in caso di versamento rateale, nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif.” deve essere riportato il numero della rata nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero della rata in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate. In caso di pagamento in un’unica soluzione, nel suddetto campo occorre indicare “0101”.
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Dowjones MILANO (MF-DJ)--Sulla cedolare secca si e' discusso molto negli ultimi mesi, ma ora e' arrivato il tempo delle scelte: milioni di proprietari stanno decidendo di optare per la tassazione dei redditi immobiliari con aliquota al 21 o al 19% (chissa' poi perche' si chiama cedolare secca, quando le aliquote sono due? Paradossi della comunicazione di massa).
E molti, scrive Italia Oggi, sono quelli che stanno scegliendo di emergere dal sommerso: il rischio di essere denunciati e di pagare sanzioni salatissime diventa troppo alto. La disciplina ormai e' chiara, la circolare dell'Agenzia delle entrate del primo giugno ha dissipato gli ultimi dubbi. Non rimane che decidere. Dal 7 giugno infatti le norme contenute nel decreto legislativo sul federalismo fiscale diventano pienamente efficaci. glm
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Cio che è perfettamente chiaro all'agenzia delle entrate non è per nulla chiaro ai caaf.
Ieri 6 giugno uno dei tanti contribuenti ha fatto la sua dichiarazione dei redditi e ha visto conveniente la cedolare secca (risparmio di 250 €uro circa). A questo punto la funzionaria ha sospeso l'operazione di denuncia già completata perchè la normativa è complessa, non ci sono chiarimenti, dovremo richiamarvi. Il disorientato contribuente torna a casa senza aver completato il 730. Rinviato sine die...entro una settimana..forse. Intanto telefonando all'Agenzia delle Entrate i telefoni squillano a vuoto, solo qualche gentile usciere risponde, ma poi si finisce in una linea telefonica dove nessuno risponde. La confusione vera o artefatta è totale, il Ministero deve aprire sportelli per baipassare i CAAF e consentire di fare la denuncia dei redditi senza incorrere in sanzioni, errori, omissioni. Oppure deve obbligare i CAAF a consentire questa scelta per ora impedita. Intanto i proprietari spediscono /spediscano , la raccomandata all'inquilino per comunicare che aderiranno alla tassazione della cedolare secca, poi assumano infomazioni anche all'Agenzia delle Entrate , magari recandovicisi di persona per fare questo benedetto Modello F24. Ma la verità è ancora lontana.
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Si tratta di un sistema di tassazione alternativo a quello ordinario che sostituisce le imposte di registro e di bollo. In linea generale, l'opzione per la cedolare secca consente al locatore di applicare un regime di tassazione agevolato e semplificato. Per il periodo di durata dell'opzione, inoltre, è sospesa per il locatore la facoltà di chiedere l'aggiornamento del canone, anche se detta facoltà è prevista nel contratto di locazione. A tal fine, il locatore è tenuto a comunicare preventivamente con lettera raccomandata al conduttore l'intenzione di esercitare l'opzione e la rinuncia all'aggiornamento del canone. L'imposta dovuta nella forma della cedolare secca è determinata con l'applicazione di una aliquota ordinaria del 21 per cento. L'aliquota è ridotta al 19 per cento per i contratti a canone concordato. La "cedolare secca" è riservata alle persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale di godimento di unità immobiliari abitative locate, che non agiscono nell'esercizio di un'attività di impresa, o di arti e professioni.
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Confedilizia fa il punto sui prossimi adempimenti e sulla scadenza del pagamento in materia di cedolare secca sugli affitti 2011.
Anzitutto Confedilizia segnala che — con risoluzione n. 59/E — l’Agenzia delle entrate ha istituito i tre codici tributo che dovranno essere usati per versare l’acconto e il saldo della cedolare.
In particolare, la cedolare va pagata indicando nel Modello F24 i seguenti codici:
–1840 per la prima rata dell’acconto;
–1841 per la seconda rata dell’acconto e per l’acconto in un’unica soluzione;
–1842 per il saldo.
Si ricorda che – per effetto del d.p.c.m. 12.5.’11 – i termini per i versamenti, in acconto e a saldo, da parte delle persone fisiche, risultanti dalla dichiarazione dei redditi nonché quelli relativi al versamento, in acconto e a saldo, della cedolare, sono stati differiti e sono quindi così determinati:
–6 luglio 2011 (rispetto al precedente termine del 16 giugno), senza alcuna maggiorazione;
–5 agosto 2011 (rispetto al precedente termine del 18 luglio), maggiorando le somme da versare dello 0,40%.
La risoluzione 59/E precisa che in sede di compilazione del Modello F24, i suddetti codici tributo devono essere esposti nella “Sezione Erario” in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a debito versati” indicando, quale “anno di riferimento”, l’anno d’imposta cui si riferisce il versamento, espresso nella forma “AAAA”. Il codice tributo 1842 è utilizzabile anche in corrispondenza degli “importi a credito compensati”.
La risoluzione delle Entrate aggiunge che per i codici tributo 1840 e 1842, in caso di versamento rateale, nel campo “rateazione/regione/prov./mese rif.” deve essere riportato il numero della rata nel formato “NNRR”, dove “NN” rappresenta il numero della rata in pagamento e “RR” indica il numero complessivo delle rate. In caso di pagamento in un’unica soluzione, nel suddetto campo occorre indicare “0101”.
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Dowjones MILANO (MF-DJ)--Sulla cedolare secca si e' discusso molto negli ultimi mesi, ma ora e' arrivato il tempo delle scelte: milioni di proprietari stanno decidendo di optare per la tassazione dei redditi immobiliari con aliquota al 21 o al 19% (chissa' poi perche' si chiama cedolare secca, quando le aliquote sono due? Paradossi della comunicazione di massa).
E molti, scrive Italia Oggi, sono quelli che stanno scegliendo di emergere dal sommerso: il rischio di essere denunciati e di pagare sanzioni salatissime diventa troppo alto. La disciplina ormai e' chiara, la circolare dell'Agenzia delle entrate del primo giugno ha dissipato gli ultimi dubbi. Non rimane che decidere. Dal 7 giugno infatti le norme contenute nel decreto legislativo sul federalismo fiscale diventano pienamente efficaci. glm
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Ieri 6 giugno uno dei tanti contribuenti ha fatto la sua dichiarazione dei redditi e ha visto conveniente la cedolare secca (risparmio di 250 €uro circa). A questo punto la funzionaria ha sospeso l'operazione di denuncia già completata perchè la normativa è complessa, non ci sono chiarimenti, dovremo richiamarvi. Il disorientato contribuente torna a casa senza aver completato il 730. Rinviato sine die...entro una settimana..forse. Intanto telefonando all'Agenzia delle Entrate i telefoni squillano a vuoto, solo qualche gentile usciere risponde, ma poi si finisce in una linea telefonica dove nessuno risponde. La confusione vera o artefatta è totale, il Ministero deve aprire sportelli per baipassare i CAAF e consentire di fare la denuncia dei redditi senza incorrere in sanzioni, errori, omissioni. Oppure deve obbligare i CAAF a consentire questa scelta per ora impedita. Intanto i proprietari spediscono /spediscano , la raccomandata all'inquilino per comunicare che aderiranno alla tassazione della cedolare secca, poi assumano infomazioni anche all'Agenzia delle Entrate , magari recandovicisi di persona per fare questo benedetto Modello F24. Ma la verità è ancora lontana.
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